Via Sant'Ambrogio una via alla ricerca della sua identità

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Un tempo via del Duomo, o del Teatro, oggi via Sant'Ambrogio che porta lo stesso nome del duomo consacrato dopo i disastri della prima guerra mondiale nell'ottobre del 1929, pur senza il campanile che dovette attendere la fine degli anni '50 per essere battezzato. Una via che nel corso della sua storia è sempre stata da transito di merce e persone e che è diventata negli ultimi tempi il teatro dello scontro identitario di una Monfalcone alla ricerca del proprio equilibrio sociale. Perchè è evidente che a Monfalcone, terra di passaggio, da quando è diventata grazie ai Cosulich città dei cantieri, per questo contesa dal regno d'Italia all'Austria, per privarla dei suoi cantieri insieme al porto triestino, ha conosciuto quelle dinamiche proprie delle città portuali. Gente che viene, gente che va. Approdo e partenza di nuove identità. Dal Sud Italia, all'Asia, passando da quel centinaio di nazionalità che a Monfalcone stanno cercando il proprio equilibrio, ognuna ne

Lettera di Babbo Natale

Questa lettera, la voglio scrivere a tutte le bambine ed a tutti i bambini di questo paese nobile nell'animo chiamato Italia, ma la voglio scrivere anche a quel bambino che è profondamente vivo dentro il nostro anche essere adulti. Questa  breve lettera se condivisa diffondetela nelle scuole,nelle vostre case, leggetela ai vostri bimbi, leggetela anche a voi stessi.
Marco Barone

Care bambine e bambini, il natale è vicino.
In questo periodo si parla tanto dello spirito natalizio, si parla tanto della bontà d'animo, si parla tanto di quella magia fantastica che è propria di quel sogno che è il natale laico che in tutto il mondo si vive da secoli.

Joulupukki,Santa Claus,Noel Baba,Babadimri,Sinterklaas,San Nicolás, ovvero Babbo Natale, questi sono alcuni dei nomi con cui vengo chiamato, riconosciuto, salutato.

Io , con le mie magiche e divertenti renne ed i miei elfi in questo periodo girovagando per le varie città del mondo, villaggi, paesi, borghi, vivo e vedo cosa accade nel vostro tempo, nei vostri occhi, nei vostri sogni. Dal Polo Nord, al Canada, dalla Lapponia alla Groenlandia sino a Cesarea ho carpito i vostri desideri, le vostre paure.

Voglio comunicare a tutte e tutti voi cari fanciulli sia d'età che d'animo una cosa molto importante e magica nello stesso tempo.
Dovete sapere che io un tempo mi vestivo di verde. Sì, verde color speranza, verde come il più antico uomo di più antica memoria e tradizione. Dalla mia bocca uscivano piante e fiori, regalavo all'umanità gioia naturale e speranza figlia di madre natura.

Ma un giorno in un vostro tempo ed in un vostro borgo si decise che io dovevo cambiare colore. Ciò accadde negli anni 30. Ciò lo decise la Coca Cola che per una sua pubblicità natalizia mi vestì di bianco e rosso.
Ma oggi mie care bambine e  miei cari bambini voglio tornar ad essere verde.

Ho letto molte delle vostre lettere.
Ho pianto tanto, ho bagnato con le mie lacrime quel foglio scritto dalle vostre mani dove mi chiedete di aiutare  mamma e papà affinchè non perdino il lavoro , dove  mi chiedete la fine delle guerre nel mondo, dove  mi chiedete più amore, dove mi chiedete meno giocattoli e più sorrisi.

Care bambine e  cari bambini, parlando con i miei elfi e con le mie renne, perchè dovete sapere che le mie renne magiche parlano e cantano anche, abbiamo deciso che in questo anno io mi vestirò di verde.

Voglio regalar a tutte e tutti voi più sorrisi, il sogno di vivere l'abbraccio di amore con la vita, il sogno di vivere il vostro tempo con più solidarietà umana, il sogno di vivere una società, quale la vostra, con meno differenze tra poveri e ricchi, il sogno di vivere un tempo, il vostro tempo, dove voi ora bambine e bambini, non possiate un giorno essere precari nel lavoro, nell'esistenza sociale, dove possiate progettare con il vostro amore, o anche da soli se non sarete innamorati, un futuro certo e non dubbioso ed in balia degli eventi; voglio regalarvi nella notte del natale laico la magia dell'amore e della speranza di un futuro, perchè voi care bambini e cari bambini, ed anche voi bambini rinchiusi nel vostro essere falsamente adulti, siete il vostro futuro.

Forse troverete meno giocattoli, ma non preoccupatevi cari bambini e care bambine, non è importante trovare sotto l'albero di natale, o davanti al caminetto, o alla finestra, o sotto il letto, i giocattoli per essere felici, è importante trovare  invece nella notte della magia del laico natale l'abbraccio della speranza e dell'amore vitale con cui condividere la solidarietà di lottare tutti insieme per un futuro non più precario ma un futuro colorato e ricco di magia, tanta magia.
Questo è l'augurio che io Babbo Natale vestito di verde natura voglio fare a tutti voi bambini piccoli o adulti che vivono questo tempo certamente non sereno e felice ma che potrà un giorno divenire sereno e felice se sarete tutti uniti nell'amore per la vita e nella vita.
Babbo Natale ( vestito di verde)

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