La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

A Basovizza ammainato il Tricolore da militanti della Lega Nord.


Il 26 ottobre si festeggerà il ritorno all'Italia di Trieste.

Non voglio entrare nel merito di tale festeggiamento, di tutte le sofferenze, morti, stragi e tragedie che hanno caratterizzato a livello sia umano che sociale il confine orientale del nostro paese.

La lega nord di Trieste, evidenzia sul suo sito il seguente comunicato:

" Il prossimo 26 ottobre Trieste darà il via alle celebrazioni. Ma quanto costeranno alla nostra gente in un periodo in cui non si arriva alla fine del mese. Non era forse meglio, in tutta Italia, una cerimonia sobria e soprattutto rispettosa di quelle famiglie che, negli ultimi anni, hanno perso i loro cari in Paesi che non ci vogliono e soprattutto non vogliono la democrazia? Non era forse più giusto destinare le somme impegnate per questa celebrazione proprio a queste famiglie in ricordo dei loro figli, fratelli e mariti morti in missioni definite di pace ma che in realtà sono solo di guerra. Se fosse accaduto questo, credo che tutti gli italiani avrebbero capito ed apprezzato e l’Italia avrebbe dato un esempio di solidarietà unico al mondo.
http://www.leganordtrieste.it/

E' interessante notare come la forza politica quale la lega nord che è parte integrante e sostanziale della maggioranza governativa di questo paese, sostiene che le missioni di pace all'estero sono in realtà missioni di guerra. Non che noi non lo sapessimo, anzi; ma de facto si pongono in contrasto forte e netto con i propri alleati, ma probabilmente ciò passerà in secondo piano.

Si, perchè per far sentire la loro voce, i separatisti leghisti hanno issato la loro bandiera, quella che ha fatto tanto discutere ad Adro, ammainando il tricolore.

Questo gesto, che non è solo simbolico, ma è una dichiarazione di guerra vera e propria al buon senso del fare politica, una dichiarazione di guerra all'unità d'italia è accaduto a Basovizza.

Sul piccolo di Trieste, il quotidiano più letto in tale realtà territoriale, si parla di "anomalia".

"Poi qualcuno ha notato l'anomalia e ha avvisato i carabinieri della Stazione di Basovizza. L'iniziativa al valico era stata annunciata sabato sera da una telefonata giunta alla redazione del Piccolo. Sedicenti "volontari verdi" avevano genericamente parlato di una clamorosa manifestazione al confine di Basovizza. Il che si è puntualmente avverato dodici ore più tardi". (http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/blitz-leghista-basovizza-il-vessillo-col-sole-padano-sventola-al-posto-del-tricolore/2593263).

Certo parlare di anomalia in questo caso è a dir poco stravagante come cosa.

Issare la bandiera separatista, la bandiera simbolo della lega nord, la bandiera simbolo di quella realtà politica affermata nel nord est italiano e non solo, la bandiera di chi professa nel proprio statuto l'indipendenza della Padania e governa questo paese, può essere definito tutto ciò solo come una semplice anomalia?

Ho la sensazione che si sia intrapreso un percorso univoco, un percorso dal quale difficilmente si potrà tornar indietro, se si continueranno a semplificare tale iniziative, se si continuerà a sminuire il significato di gesti come quello di Adro,o Basovizza.

Ultima considerazione, non credo proprio che si possa paragonare l'iniziativa di Terzigno consistente nel dare fuoco al tricolore, con l'ammainare il tricolore per sostiuirlo con la bandiera di una realtà politica che proclama l'indipendenza della padania.

A Terzigno si vive una grande sofferenza, a Terigno si è dato fuoco al tricolore per denunciare pubblicamente come lo Stato Italiano sia assente, come lo Stato Italiano compromesso con il potere occulto della massoneria abbia tradito la popolazione; ma a Terzigno non si "grida" la separazione dell'Italia; si rivendica invece la presenza dello Stato Italiano, quello vero, quello non compromesso con il potere della camorra e massoneria.

A Basovizza invece si respira tutt'altra aria.
Lo Stato Italiano deve "ritirarsi" oltre il confine della Padania, è questo il senso dell'iniziativa della Lega Nord che non può essere paragonata a quella di Terzigno!

Marco Barone
fonte foto:http://ilpiccolo.gelocal.it/multimedia/home/26682792/1/4

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