C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Approvato il collegato lavoro ovvero la fine del diritto del lavoro.

E' stato approvato dalla Camera, in via definitiva, il Collegato Lavoro alla manovra finanziaria (DDL 1441-quater-G) ed è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il testo approvato è quello modificato dal Senato il 29 settembre 2010.

I punti principali della nuova normativa sono: Revisione della disciplina in tema di lavori usuranti ;Misure contro il lavoro sommerso ; Modifiche alla disciplina sull’orario di lavoro ;Mobilità del personale delle pubbliche amministrazione ;Disposizioni in materia di rapporto di lavoro a tempo parziale ;Aspettativa per i dipendenti pubblici; Riordino della normativa in materia di congedi, aspettative e permessi ; Modifiche alla disciplina in materia di permessi per l’assistenza a portatori di handicap in situazione di gravità ; Certificati di malattia ;Clausole generali e certificazione del contratto di lavoro ;Conciliazione e arbitrato ;Decadenze e disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo determinato; Accesso ispettivo, potere di diffida e verbalizzazione unica ;Apprendistato ;Disposizioni in materia di collaborazioni coordinate e continuative (fonte: http://www.dplmodena.it/).

Mentre gli opportunismi politici continuano ad essere la normalità in questo regime democratico italiano, mentre le attenzioni dell'opinione pubblica vengono deviate sul caso " Montecarlo" di Fini prima e residenza di Berlusconi poi, o sul più becero, volgare, sguaiato gossip parlamentare, chi dovrebbe rappresentare il popolo italiano, oggi ha dato il via libera al collegato lavoro.

In realtà con tale norma, che affronta tantissime questioni riguardanti il mondo del lavoro, si tende a tutelare solo l'interesse dei padroni e dei confindustriali e dei piccoli imprenditori.

Gli articoli più scottanti sono in particolar modo l'articolo 30 che riguarda la certificazione del contratto di lavoro,il 31 la conciliazione e l'arbitrato, il 32 su decadenze e disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo determinato.

Cosa accade, detto brevemente, con tale collegato lavoro confindustriale e dei padroni?
Mentre nel settore civile la conciliazione, ovvero la risoluzione in via stragiudiziale del contenzioso a breve diverrà obbligatoria, nel diritto del lavoro da obbligatoria diviene facoltativa.
Ciò comporterà l'intasamento dei Tribunali, una non tutela dei lavoratori e la rinuncia tacita alla tutela sostanziale dei propri diritti.

Parlo da legale, parlo da persona che lotta per difendere i lavoratori e che è convinto che la via stragiudizale debba essere necessariamente rafforzata e non massacrata.
Ma tale disposizione ha un senso logico ben chiaro e definito, ovvero uccidere il diritto alla difesa del lavoratore.

In secondo luogo la funzione del Giudice del Lavoro viene praticamente inficiata poichè in caso di certificazione di contratto di lavoro e di ciò che vi è connesso, il controllo giudiziale è limitato ESCLUSIVAMENTE all'accertamento del presupposto di legittimità e non può essere esteso al sindacato di merito sulle valutazioni tecniche, organizzative e produttive che competono al DATORE DI LAVORO o al COMMITTENTE.

Detto in poche parole il Giudice avrà solo funzione notarile.

Altra questione che deve essere sollevata sono i termini processuali a pena di decadenza per proporre azioni di tutela per i lavoratori, che in molti casi si scontrano con il principio della prescrizione di cinque anni per proporre determinate azioni.

Gli organici dei Tribunali sono praticamente al collasso, solo, guarda caso, nel diritto del lavoro , la conciliazione da obbligatoria diviene facoltativa chi ci guadagnerà in sostanza sarà sicuramente il sistema padronale, chi perderà una tutela immediata ed effettiva sono solo i lavoratori ed il ceto più debole della società.

Viviamo in pieno regime, gli artefici di tale regime con tutte le responsabilità morali, etiche e sostanziali sono sia chi governa oggi, che la c.d. opposizione.

Ciò perchè sono parte integrante del vigente sistema capitalistico.

I Sindacati, mi riferisco a quelli confederali, hanno anche loro una gran responsabilità in tutto ciò.

Così come ha una gran responsabilità chi continua a chiudersi nel proprio orticello dell'autoreferenzialità.

Lavoratrici e lavoratori uniamoci nella lotta, svegliamoci,svegliamoci!

Marco Barone

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