La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

SCIOPERO DELLA FAME PER LA LIBERTÀ DI MARCO CAMENISCH IN SOLIDARIETÀ A TUTTI I PRIGIONIERI E PRIGIONIERE RIVOLUZONARI/E 30 SETTEMBRE – 9 OTTOBRE 2010

Continuo lo sciopero della fame per altri dieci giorni come partecipazione alla «Giornata d’azione internazionale di solidarietà” del 18 e 19 settembre. Per trasmettere la mia vicinanza, solidarietà e lotta a tutti i prigionieri/e politici/che con lunghe condanne da scontare e soprattutto come mezzo di lotta per poter essere parte attiva della Campagna internazionale per la libertà di Marco Camenisch.

Stingerci attorno a Marco con una Campagna solidale significa parlare di un percorso di lotta che, dalle lotte antinucleari negli anni `70 in Svizzera, non si è mai interrotto, è far uscire dalle mura del carcere la voce di un prigioniero anarchico verde mai arreso. In tutti questi anni Marco è sempre stato presente nel movimento rivoluzionario con i tanti scioperi della fame solidali con altri/e prigionieri/e, militanti e popoli originari, con le continue importanti traduzioni e contributi scritti. Sentiamo la sua lotta come parte della nostra! Anche noi come prigionieri/e dobbiamo contribuire a prendere parte attivamente a questa Campagna.

È necessario far nascere e sviluppare una forte mobilitazione che sappia invertire quella rotta che non solo il sistema Svizzero ha delineato, quella rotta globale che vede una repressione sempre più dura per ogni prigioniera e prigioniero rivoluzionaria/o che non si piega e non rinnega la propria identità e percorso politico. La situazione dei prigionieri/e politici/che è parte della volontà di questo sistema che mira a stroncare ogni forma di dissenso, di resistenza e lotta.

Che questa Campagna internazionale cresca e sia incisiva, che l’urlo “Marco libero” rimbombi in ogni luogo!

Per la libertà di Marco Camenisch e per tutti i prigionieri e prigioniere rivoluzionari/e!

Silvia Guerini, carcere di Biel-Svizzera, Settembre 2010

fonte: http://www.silviabillycostaliberi.tk/

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