La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Fabriano: aggredito perché indossa la maglia del Che

Jacopo Giorgetti, 19 anni, è stato preso a schiaffi e pugni da otto ragazzi solo perché indossava una t-shirt con il volto di Che Guevara. Ha avuto venti giorni di prognosi per le ferite riportate al volto e alla testa

26 giugno 2010 - A scuola ieri mattina si è presentato regolarmente per sostenere la terza prova degli esami di maturità insieme ai compagni del liceo scientifico ‘Volterra’. Poche ore prima il 19enne Jacopo Giorgetti aveva lasciato l’ospedale ‘Profili’ di Fabriano dove aveva trascorso la notte tra mercoledì e giovedì in seguito all’aggressione ricevuta da otto ragazzi che gli è costata una ventina di giorni di prognosi per le ferite riportate al volto e alla testa.

Motivo del contendere sarebbe stata la maglia con il volto di Che Guevara indossata da Jacopo, figlio di Sandro Giorgetti, ex segretario cittadino dei Ds e fresco di nomina alla guida della Mediateca regionale. Secondo le prime ricostruzioni anche da parte degli agenti del Commissariato che indagano sulla vicenda, si tratterebbe, dunque,di un’aggressione a sfondo politico-ideologico avvenuta mercoledì sera nei pressi dell’osteria del Borgo nei pressi della chiesa San Nicolò, dove il ragazzo si era recato in compagnia di amici al termine della Sfida del Maglio che ha concluso il Palio cittadino.

Lì, stando ai racconti dei testimoni, il giovane sarebbe stato seguito da un gruppo di ragazzi proprio mentre si recava al bagno all’esterno della taverna storica. Così il ‘branco’ è entrato in azione, tanto che, sempre secondo le prime ricostruzioni, Jacopo sarebbe stato spinto verso una zona appartata. "A quel punto - racconta Claudio Alianello, l’avvocato che cura gli interessi del 19enne - Jacopo è stato preso a schiaffi e pugni fino all’intervento della polizia, solo perchè indossava quella maglietta con il viso del ‘Che’".

Secondo quanto riferito dai primi testimoni, almeno alcuni dei ragazzi del gruppo sarebbero riconducibili all’associazione cittadina ‘Azione giovani’. Jacopo è poi stato trasferito all’ospedale dove gli sono state prestate le cure soprattutto per la profonda ferita al volto per la quale si sono resi necessari diversi punti di sutura prima di essere dimesso ieri mattina dopo la notte trascorsa sotto osservazione.

"Un gesto vile e vergognoso che non ha nemmeno bisogno di ulteriori commenti", lo definisce l’avvocato Alianello che forse già oggi deciderà insieme al suo assistito se presentare querela per l’episodio. "Tutelerò Jacopo in tutte le forme necessarie, senza dimenticare che il rgazzo ha dovuto sostenere la terza prova degli esami di maturità in condizioni fisiche e soprattutto morali davvero atipiche".

Alessandro Di Marco

Da Il Resto Del Carlino

http://www.ecn.org/antifa/article/2991/fabriano-aggredito-perch233-indossa-la-maglia-del-che

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