Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Per l'anno prossimo vi saranno 47 istituzioni scolastiche in meno

Per gli interventi di revisione del dimensionamento delle istituzioni scolastiche, il Miur ha determinato per il prossimo anno scolastico con il decreto ministeriale n. 46/2010 i nuovi assetti delle istituzioni scolastiche (presidenze, circoli didattici, ecc.) sul territorio nazionale con una variazione in diminuzione di 47 unità (erano 10.478 l'anno scorso, saranno 10.431 quest'anno).

Il ridimensionamento è stato definito d'intesa con le Regioni, secondo quanto previsto dall'apposito regolamento (DPR 81/2009)

Sono otto le regioni che vedono diminuire il numero delle istituzioni scolastiche rispetto a quelle oggi funzionanti: Campania (meno 10), Lazio (- 9), Lombardia (-10), Marche (-4), Piemonte (-12), Puglia (-12), Toscana (-3) e Veneto (-3).

Sono sette le regioni che mantengono invariato il numero delle istituzioni scolastiche attualmente esistenti: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Sardegna, Molise e Umbria.

Soltanto tre regioni avranno un aumento del numero di istituzioni scolastiche: Emilia Romagna (+6), Friuli Venezia Giulia (+5) e Sicilia (+5).

Le istituzioni scolastiche del primo settore (scuola primaria e secondaria di I grado) saranno 7.182; quelle del secondo settore (istituti di istruzione secondaria di II grado) saranno 3.128; quelle del terzo settore (convitti nazionali ed educandati saranno 47. Tra le 10.431 istituzioni scolastiche previste per il 2010-11, ve ne saranno 16 in Friuli-Venezia Giulia di lingua slovena.

Sono previsti anche 74 CPIA (Centri provinciali per l'istruzione degli adulti), la nuova tipologia di istituzione scolastica deputata a organizzare soltanto attività di istruzione per adulti (CTP e corsi serali).
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