Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Rubati messaggi e foto dall’albero Falcone

Centinaia di messaggi, disegni, lettere che, negli anni, cittadini e studenti hanno lasciato sotto l’albero Falcone, diventato simbolo della lotta alla mafia, sono stati rubati. Portate via anche le foto del magistrato ucciso da ‘Cosa Nostra’ nel 1992 e del suo agente di scorta Rocco Di Cillo, assassinato nella strage insieme agli altri poliziotti che tutelavano il giudice e alla moglie di Falcone, Francesca Morvillo, e un lenzuolo bianco con scritto ”le vostre idee camminano sulle nostre gambe”. A segnalare alla polizia il furto e’ stato il portiere del palazzo in cui abitava Falcone. L’albero si trova proprio davanti all’ingresso dello stabile, in via Notarbartolo, nel centro della citta’.
Secondo gli investigatori, il furto e’ avvenuto ieri, in pieno giorno. Nessuno, pero’, fino a questa mattina ha segnalato il fatto alla polizia. Ad accorgersi che foto e disegni erano stati portati via e’ stato il portiere del palazzo che abita nello stesso stabile. L’albero Falcone si trova in una strada trafficatissima e frequentatissima della citta’. Dal giorno dell’eccidio di Falcone e’ diventato meta di una sorta di pellegrinaggio di cittadini e studenti che lasciano messaggi contro la mafia e in ricordo delle vittime della lotta a Cosa nostra. Il 23 maggio, giorno in cui ricorre l’anniversario della strage di Capaci davanti all’albero si concludono le manifestazioni di commemorazione.

Fonte: livesicilia.it, 25 aprile 2010

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