Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

Immagine
Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Corteo di destra nelle vie di Milano in centinaia con croci celtiche e tricolori

La destra ha ricordato Sergio Ramelli, giovane missino ucciso 35 anni fa, Carlo Borsani e Enrico Pedenovi

Corteo di destra nelle vie di Milano in centinaia con croci celtiche e tricolori

Con le fiaccole, le bandiere con le croci celtiche e i tricolori italiani alcune centinaia di militanti di estrema destra (800 per la questura, oltre 1.000 per gli organizzatori) hanno sfilato per le vie di Milano in ricordo di Sergio Ramelli, giovane missino ucciso 35 anni fa, e di altri due camerati, Carlo Borsani e Enrico Pedenovi, uccisi anche loro il 29 aprile.

La lenta parata, in puro stile militare, con i passi scanditi dai tamburi, si è aperta con una adunata in piazzale Susa, dove al grido di "presente" e col saluto romano è stata omaggiata la memoria di Carlo Borsani, sottotenente della Rsi, lì ucciso dai partigiani 65 anni fa. Al corteo, aperto dallo striscione "onore ai camerati caduti", hanno partecipatp tutte le sigle dell'estrema destra, da Forza Nuova agli Hammerskin e a Casa Pound e alcuni esponenti politici milanesi del Pdl come la consigliera provinciale Roberta Capotosti.

Il corteo ha sfilato lungo le strade del quartiere Città Studi, raggiungendo i luoghi dove furono uccisi anche gli altri due "martiri": Sergio Ramelli, militante del Fronte della gioventù, ucciso a 19 anni nel 1975 da un commando di Avanguardia operaia, e il consigliere provinciale Enrico Pedenovi, massacrato esattamente un anno dopo da Prima linea. Durante il tragitto alcuni residenti del quartiere hanno rivolto improperi contro i militanti di estrema destra intonando anche Bella ciao.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/04/29/news/co...

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot