La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Calabria arrestato Giovanni Tegano fine della tregua sociale nel Reggino?




“Con queste cose traumatizzate i ragazzi” e “Avete arrestato un uomo di pace” sono state solo alcune delle frasi che si sono udite innanzi la Questura di Reggio. E' una scena che può essere tipica per realtà come quella napoletana dove spesso all'arresto di un boss o affiliato della camorra ecco giungere le famiglie che ostacolano l'arresto, attaccano anche fisicamente la polizia e dimostrano la loro vicinanza all'arrestato, in calabria è raro che ciò accada.
Perchè è avvenuto?
Giovanni Tegano è il capobastone della 'ndrina dei Tegano attiva in Reggio Calabria.

Nella seconda guerra di 'ndrangheta i Tegano si erano schierati con i De Stefano, in cui il cartello era schierato contro i Condello-Imerti. I De Stefano vennero colpiti duramente, perdendo numerosi capi storici, i Tegano assunsero il ruolo di mediatori nella divisione di Reggio Calabria tra i due principali schieramenti determinati sul territorio: Latella, Libri, De Stefano e Tegano contrapposti ai Condello, Imerti, Rosmini e Serraino.

Nella relazione annuale sulla 'ndrangheta 2008 della Commissione Parlamentare antimafia si dice che é confermata la fase di ridefinizione di rapporti ed alleanze tra i De Stefano, Tegano, Condello e Serraino. I De Stefano avrebbero deciso di lasciar cadere il loro accordo di cartello con i Tegano, spingendo questi ultimi ad avvicinarsi ai Condello, nemici storici dei De Stefano. Viene valutata come fondamentale, in questo mutevole contesto, l'arresto di Pasquale Condello nel febbraio 2008, in quanto pare fosse delegata a lui la direzione di Reggio Calabria.

Deve essere ricordato che la guerra tra i Condello-Imerti e i De Stefano-Tegano provocò 621 morti.
Questo arresto arriva puntuale senza forse neanche tanto clamore successivamente alla vittoria delle elezioni Calabresi del candidato del Pdl; che come ho sostenuto nel mio articolo "la n'drangheta ha votato a destra", in calabria si respirava questa aria , ecco per esempio alcuni passaggi da sinistra verso destra opportunismo tipico di quando si ha il "sentore reale" di chi vincerà le prossime elezioni e di dove soffia il vento della mafia...
L'arresto di Tegano che per anni è stato artefice della tregua sociale nel reggino è strettamente correlata all'esito di queste elezioni, ciò perchè si stanno definendo o sono in via di ulitmazione nuovi equilibri nuove alleanze tra le famiglie alla luce del nuovo quadro politico regionale.
Le persone che erano radunate innanzi alla questura hanno manifestato una loro gratitudine a chi controlla il territorio a chi ha permesso la fine di un periodo di morti ammazzati di guerre tra famiglie e n'drine, ed espresso contestualmente la loro preoccupazione per quello che ora potrà accadere.
E' certo che questo arresto è dovuto al fatto che sono nate nuove alleanze e che il ruolo dei Tegano è venuto meno, il punto è comprendere cosa accadrà nel prossimo imminente futuro. Assisteremo ad un nuovo periodo di morti ammazzati, di guerre tra ndrine oppure al consolidamento di una nuova alleanza che governerà l'intero territorio reggino per i prossimi anni?
La espressione di gratitudine emersa dalla folla che non ha applaudito i poliziotti, ma Tegano e la contestuale manifestazione di preoccupazione è un dato importante su cui riflettere e su chi ha voluto l'arresto in questo preciso momento politico e le modalità dello stesso che ricordo guarda caso arrivano dopo le elezioni regionali...
Il Questore di Reggio ha ben compreso la situazione forse anche con stupore...; dalle pagine di strill.it dove vengono riportate le testuali parole del Questore di Reggio si legge: “Finchè non cambia la testa questa città non avrà un futuro” – ha commentato un amareggiato Questore Casabona, il quale si è anche detto preoccupato per quanto accaduto fuori dalla Questura.

Ancora una volta in città si coglie, strisciante, quasi un senso di fastidio per l’operazione che colpisce gente che, comunque, è a vario titolo perfettamente inserita nell’humus sociale, nel contesto socio-territoriale.

Biosgnerà sempre tenerlo presente, mai dimenticarlo, questo aspetto: lo dicono in pochissimi, è scomodo affermarlo, ma noi lo ripetiamo: troppo, troppo spesso la città fa un tifo, sotterraneo forse (ma da parte di chi, come il giornalista è chiamato a leggere i fenomeni, coglierli, interpretarli, evidentemente riscontrabile) per gli altri. Imbarazzante, sul piano sociologico, il colloquio tra alcuni parenti e qualche poliziotto (encomiabile il loro lavoro), con i primi a sollecitare i secondi sul piano del concetto di “tengo famiglia”.

Ricordo che la mafia è prima di ogni cosa un fenomeno culturale storico, non è con i soli arresti che si può pensare di sconfiggerla...
Marco Barone


note e fonti :
Condello, leader pacato e spietato, La Repubblica, 19 Febbraio, 2008
Relazione annuale, Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare, 30 luglio, 2003
Arrestato il boss Tegano, Antimafia Duemila, N° 41 Agosto-Settembre 2004
a b Arrestato Pasquale Tegano, La Repubblica, 6 agosto, 2004
Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, Fratelli di Sangue, pp. 101-105
http://mafieitaliane.blogspot.com/2009/07/giovanni-tegano.html

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