Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Iran, oltre trecento manifestanti arrestati durante gli scontri di piazza

Le forze di sicurezza hanno fermato tre dei principali collaboratori del leader dell'opposizione Mussavi

Ondata di arresti a Teheran, in seguito alle proteste di piazza in cui sono stati uccisi oltre quindici manifestanti. Sono più di trecento le persone fermate dalle forze di sicurezza.
A finire in manette molti riformisti e collaboratori del leader dell'opposizione Mir Hossein Mussavi. Secondo quanto riferito da siti e blog indipendenti, a cadere nelle mani delle forze di sicurezza iraniane sono il giornalista Emadeddin Baqi, responsabile dell'Associazione per i diritti dei detenuti, e tre stretti collaboratori di Mussavi. Si tratta di Qorban Behzadian-Nejad, capo del suo ufficio elettorale, del consigliere Mohammad Baqerian e di Furuzandeh, capo del gabinetto.
Fermato anche Hossein Mussavi-Tabrizi, un religioso sciita riformista che dirige l'Associazione degli istruttori e ricercatori della città santa di Qom. L'Associazione è un organo politico e religioso che si è schierata a fianco del fronte riformista.

Il governo di Ahmadinejad ha inoltre sospeso nel Paese il servizio degli sms, già bloccato lo scorso giugno e ripristinato solo a fine luglio. A darne la notizia il sito riformista Rahesabz che ha inoltre fatto sapere che anche il servizio Messenger di Yahoo, molto utilizzato dai giovani dell'opposizioni per scambiarsi le informazioni, è stato disattivato.
peacereporter

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