La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

I veri eroi del clima restano in carcere fino alla Befana

Copenhagen, Danimarca — Quattro dei nostri attivisti passeranno le feste di fine anno in prigione dopo che l’Alta Corte del Regno di Danimarca ha rigettato l’appello per il loro rilascio. I quattro eroi del clima - Juantxo, Joris, Nora e Christian - sono stati arrestati dopo la pacifica protesta "in smoking" effettuata in occasione del Banchetto di Stato per i leader che partecipavano al Summit di Copenhagen.

Condanniamo la decisione della Corte danese come un’ulteriore “ingiustizia climatica” dopo il misero fallimento del Summit e dei cosiddetti leader che vi hanno partecipato: nessun accordo vincolante per tagliare le emissioni di gas clima alteranti. Altri dimostranti pacifici sono detenuti a seguito delle proteste realizzate in occasione del Summit.

La polizia intende tenere in prigione i quattro attivisti fino al 7 gennaio: questa detenzione, anche dopo la decisione della Corte, è a totale discrezione del Capo della Polizia della Danimarca. Abbiamo pienamente collaborato con le autorità senza celare alcun aspetto delle proprie attività, compreso quanto ha portato il gruppo di tre attivisti a infiltrarsi nel cordone di sicurezza che avrebbe dovuto proteggere i Capi di Stato invitati al banchetto della Regina.

I nostri attivisti sono pronti a rischiare la loro libertà per una giusta causa. Abbiamo dato ampie assicurazioni che loro non si sottrarranno, come è sempre stato, al processo. Lasciarli in prigione per le feste di fine anno è quindi una violenza inutile e gratuita.

Sebbene per motivi di sicurezza i dettagli che hanno permesso la nostra azione non verranno resi pubblici, ribadiamo che l’operazione si è interamente basata su informazioni e materiali interamente pubblici. Inoltre, tutto l’apparato scenico aveva chiari elementi farseschi: in una delle limousine affittate, il logo di Greenpeace era ben evidente e fissato con un paio di calzettoni. Una delle targhe era con il numero 007 (quello di James Bond) e i lampeggianti della polizia sono stati comprati (Euro 6,70) su internet.
http://www.greenpeace.org/italy/news/attivisti-carcere-copenhagen

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