C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

[sex gate Mussolini/Fiore] Denunciato il ricattatore a luci rosse: è di Forza Nuova

Il video con la Mussolini e Fiore fu offerto a Palazzo Chigi
http://www.corriere.it/politica/09_novembre_30/mussoli......

Chiesto un milione. Denuncia alla Procura che ora cerca il filmato

Alessandra Mussolini e Roberto Fiore (Ansa)ROMA — Un video «che ritrae un parlamentare europeo e una deputa ta mentre fanno sesso» fu offerto agli inizi di settembre alla Presidenza del Consiglio. Con una lettera inviata alla sede di governo, un uomo de scrisse le immagini e chiese un milio ne di euro. Non fece alcun nome, ma la convinzione dei magistrati è che si riferisse al filmato che ritrarrebbe Alessandra Mussolini e Roberto Fiore. Per questo la Procura di Roma — attivata proprio da palazzo Chigi — adesso indaga per tentata estorsione. Il sospetto è che dopo Piero Marraz zo anche i due esponenti di destra sia­no rimasti vittima di un ricatto non economico, ma politico: la richiesta di soldi sarebbe servita soltanto per far circolare la notizia.

Il mittente della missiva è stato in dividuato e perquisito. Ora si cerca no eventuali complici, ma soprattut to si tenta di scoprire chi si sia mos so dietro questa vicenda. Nel 2005, durante la campagna elettorale per la presidenza della Regione Lazio, sia Marrazzo sia Mussolini furono vittime di un'attività di spionaggio illecito messa in piedi da alcuni col laboratori del terzo candidato, Fran cesco Storace. I pubblici ministeri stanno dunque verificando se i due episodi possano essere legati da una regia comune. Ma vogliono anche accertare se siano in circolazione al tri video, se altri uomini delle istitu zioni siano finiti sotto ricatto. L’in chiesta sulle «pressioni» al governa tore sorpreso con un transessuale non esclude infatti che diversi perso naggi pubblici possano essere stati messi in scacco con filmini e foto.

L’avviso dell’ispettorato

Si deve tornare agli inizi di settem bre, dunque. È in quei giorni che la lettera viene spedita alla Presidenza. La descrizione del filmato è molto esplicita, anche se vengono tenuti ce lati i nomi dei protagonisti. Attraver so l'ufficio di sicurezza interno si de cide di avvisare la Procura di Roma. In calce c'è una firma, ma si pensa a un episodio di mitomania, il docu mento viene di fatto accantonato. La storia assume una valenza del tutto diversa venerdì scorso, quando in prima pagina, sopra una grande fo to, Il Giornale titola: «Sesso e filmati, ricatto alla Mussolini». Il procurato re aggiunto Pietro Saviotti capisce che la lettera potrebbe riferirsi pro prio a quel video e ordina alla Digos di rintracciare l’autore. A.C., inserito nella mailing list di Forza Nuova, vie ne interrogato e perquisito.

Ammette di aver spedito la lettera «perché non c’ho un soldo e speravo che Silvio Berlusconi fosse interessa to e mi pagasse». Poi aggiunge: «Quel video non ce l’ho, non sono stato io a girarlo. Ho soltanto fatto da intermediario». Una difesa ritenu ta «non credibile» da chi indaga. Del resto l’uomo non aggiunge altri det tagli sull’identità delle persone che lo avrebbero incaricato di negoziare o comunque di veicolare l’informa zione. Dal suo appartamento viene portato via un computer che i tecni ci della polizia Scientifica stanno adesso analizzando. Si cerca il video, si verifica se ci siano altre immagini, si esplorano i contatti di A.C. per sta bilire se abbia fatto tutto da solo o se effettivamente esistano dei compli ci. Ma l'indagine mira pure a verifica re quante persone siano state contat tate per proporre la vendita.
da indymedia roma

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