C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

"Amianto nell'acqua, a Bologna"

Bologna, 27 novembre 2009 - Amianto nell'acqua che scorre in alcune tubature bolognesi. La denuncia porta la firma dell’Aea, l’Associazione esposti amianto (Aea), che lunedì presenterà un esposto in Procura sull’argomento. “Il 15 settembre 2009 - scrive in un lungo comunicato Vito Totire, presidente Aea - è risultata positiva la ricerca di amianto nell’acqua prelevata a Bologna in via Gerusalemme, proprio la strada in cui abita l’ex-presidente del Consiglio dei ministri”, Romano Prodi. “E’ almeno la terza volta in pochi anni - aggiunge - nonostante la politica dei pannicelli caldi promessa da Hera". Il riscontro, viene spiegato, “è stato di una fibra per millimetro quadrato, equivalente a circa 759 fibre/litro”.



Secondo l’associazione, per eliminare l’amianto non è sufficiente il sistema adottato finora dalla spa multiservizi: ricoprire le tubature. Queste, secondo Totire, vanno sostituite. “Hera deve trovare 250 milioni di euro per fare una bonifica integrale e Bologna così darebbe un esempio a tutta Italia”, dice Totire. Già in passato "abbiamo fatto alcuni esposti alla magistratura ed uno lo presenteremo lunedì prossimo", fa sapere ancora, "in quanto occorre non rimuovere psicologicamente il problema, ma rimuovere fisicamente le tubazioni".



Ai magistrati Totire chiede di non ripetere l’"errore" fatto archiviando i precedenti esposti. "Forse - conclude - sarebbe stato più ergonomico, invece che chiudere l’inchiesta, andare ad un dibattimento e, quantomeno, ‘sentire’ chi ha fatto l’esposto".
fonte il resto del carlino bologna

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