Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

Il sogno di Hitler, quello della Lega e la Lista di Mihai

del Gruppo EveryOne


Milano, 29 ottobre 2009. L'altro ieri, l'assistente di un leader politico notoriamente intollerante e già condannato per istigazione all'odio e per violenza razziale, ha scritto al Gruppo EveryOne - per conto dello stesso leader - criticando le accuse che rivolgiamo ai movimenti che inneggiano alla pulizia etnica nel Nord Italia: "Dovreste conoscerci meglio, prima di scrivere. Comunque, le accuse di razzismo che ci rivolgete non corrispondono a verità".


E' come se il più grosso e feroce dei gatti randagi negasse di aver mai dato la caccia ai topi ed è uno dei più gravi problemi che gli antirazzisti si trovano quotidianamente ad affrontare: aguzzini e persecutori riescono a creare per giustificare le proprie atrocità alibi talmente sofisticati da finire per convincersene realmente, dormendo sonni tranquilli anche dopo aver commesso azioni di una disumanità efferata. "Noi razzisti?" chiedono esterrefatti i sindaci-sceriffi quando si critica la loro politica contro le minoranze etniche.


Persino il vicesindaco di Milano, De Corato, rispose qualche tempo fa a Gianfranco Fini, che in nostra presenza gli aveva chiesto di usare umanità con una famiglia Rom perseguitata - famiglia distintasi fra l'altro per meriti civili - che "Milano non è intollerante, ma fa solo rispettare la legalità. Noi non combattiamo i diseredati, ma li aiutiamo ad integrarsi".


Incredibile! Eppure De Corato è riuscito a persuadere persino la propria coscienza della liceità delle politiche milanesi contro le etnie, i gruppi e le razze di minoranza. Naturalmente, poi, nessun aiuto è stato fornito alla famiglia, che è invece ancora assistita da privati cittadini e vive circondata dall'intolleranza promossa dalla politica meneghina: quella di destra con i fatti, quella di sinistra con proclami agghiaccianti.


"Se questo è un uomo..." si chiedeva Primo Levi. Ma questo, purtroppo, è l'uomo. Poco prima di morire, assassinato dalla politica razzista della città di Pesaro, il vecchio e saggio Rom Mihai aveva detto a un attivista che "noi Rom dovremmo scrivere una lista con i nomi di tutti quelli che ci fanno del male, perché non sia dimenticato quello che stiamo passando".


La scriveremo e la terremo sempre aggiornata, con l'aiuto dei fratelli Rom, la "Lista di Mihai". Lo dobbiamo alla sua memoria. Riguardo ancora al "doping" con cui i razzisti italiani anestetizzano al propria coscienza, rendendola insensibile all'orrore e incapace di provare le "debolezze" dell'umanità e della solidarietà, un esempio di questa (terribile) capacità insita negli esseri umani viene da un uomo che è morto proprio oggi, 29 ottobre 2009, all'età di 96 anni.


Si chiamava Fritz Darges ed era l'ultimo assistente personale di Adolf Hitler ancora in vita. Qualche anno fa, rispondendo a un giornalista di Bild, Darges affermò di non provare alcun rimorso. "Ripeterei ogni azione compiuta durante gli anni del Terzo Reich," disse, "perché il nostro sogno era quello di costruire un grande impero tedesco".



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