Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

il Governatore Lombardo ammise "Le mie firme per una casa a rischio"

"Chissà quanti decreti di declassificazione del rischio firmo senza sapere, ce ne ho tante di carte". Sono le parole del governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, registrate dall'inchiesta di Francesco Chindemi mandata in onda da Reggio Tv e ripresa dal sito strill.it. Il giorno dei funerali di Stato per le vittime dell'alluvione che ha colpito il messinese il primo ottobre scorso, Lombardo parla con un suo collaboratore, ammettendo di aver firmato permessi per costruire case in zone a rischio. Ecco due stralci della conversazione del governatore:

La trascrizione. "Senta, facciamo una cosa, guardi che io martedì devo riferire. Lei mi prepari cortesemente tutte le carte, poi però mi dovete spiegare, che io non ci capisco niente di questa "declassificazione del rischio finalizzata a costruire".

E poi racconta: "Sapete cosa ho firmato io? Ho firmato un decreto relativo a una delibera di giunta a seguito di uno studio portatomi, in base al quale ho declassificato il rischio di un'area del comune di Rosolini, dove un consigliere comunale deve farsi la casa. E' sul letto di un torrente e io ho firmato il decreto per declassificare il rischio. Capite? chissà quanti ne firmo senza sapere, perché c'ho tanto di carte..."

Contattato dallo stesso autore dell'inchiesta, il presidente della Regione, ha risposto soltanto: "E' una vicenda già nota a cui stiamo già provvedendo".
da repubblica.it

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