C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

Immagine
    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Il Consiglio di Stato approva la politica delle impronte digitali ai bambini Rom

L’organo di governo aveva già ritenuto ammissibile l’identificazione con un badge dei minori che vivono nei campi, come la Stella di David connotava gli Ebrei nei ghetti


Roma, 27 agosto 2009 - Il Consiglio di Stato, contrapponendosi alla sentenza emessa lo scorso 1 luglio dal TAR del Lazio, ha ammesso in data odierna l'identificazione dei minori - oltre che degli adulti - che vivono nei campi Rom autorizzati, anche attraverso rilievo delle impronte digitali e fotosegnalazione.


Il Tribunale amministrativo del Lazio aveva parzialmente accolto (sentenza n. 06352/2009) il ricorso presentato dall'European Roma Rights Center contro il D.P.C.M. del 21.05.2008 e le relative ordinanze in materia di dichiarazione dello stato di emergenza riguardo agli insediamenti di comunità nomadi in diverse regioni italiane, nonché in relazione ai regolamenti adottati dai Prefetti di Roma e Milano per la gestione dei villaggi attrezzati per le comunità nomadi nella Regione Lazio e nel territorio del Comune di Milano.


Il Consiglio di Stato è organo di governo, il cui presidente è nominato dal Primo ministro e questa sua decisione era scontata, almeno secondo gli attivisti del Gruppo EveryOne. Essa tuttavia servirà alle Istituzioni intolleranti per attuare l'aspetto più odioso delle già disumane politiche discriminatorie, - un aspetto a lungo perseguito - nonostante la stigmatizzazione del Consiglio d'Europa, dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e di tutte le principali organizzazioni umanitarie.


“Dopo la legge n° 94, che bolla profughi e disperati come se fossero criminali, trasformando il diritto in uno strumento di persecuzione etnica e razziale - commentano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti del Gruppo EveryOne - dopo la strage di Lampedusa, i giochi e i manifesti diffusi dalla Lega Nord, che invitano ad affondare o torturare i clandestini, ecco che torna il progetto delle schedature etniche con rilievo delle impronte digitali per i bambini Rom. Ancora una volta le autorità definiscono questa misura discriminatoria e aberrante, tanto più se si tenta di spacciarla per una forma di tutela dei minori, mentre si tratta in realtà di un abuso che viola un principio fondamentale della nostra Costituzione, sancito anche nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e nella Convenzione dei Diritti dell'Infanzia”.


Mentre Riccardo De Corato, vicesindaco di Milano, annuncia che le schedature nei campi nomadi riprenderanno, il Gruppo EveryOne, l'associazione European Roma Rights Centre, l'Osi e una rete di organizzazioni antirazziste preparano nuove azioni legali contro il provvedimento.


“E' importante che questo genere di disposizioni discriminatorie, umilianti e antidemocratiche sia messo al bando una volta per tutte”, conclude EveryOne .

Ricordiamo che il 5 agosto scorso lo stesso Consiglio di Stato aveva ritenuta ammissibile l'identificazione dei Rom che vivono nei campi con un badge specifico da appuntarsi sul petto, equivalente alla Stella di Davide che connotava gli ebrei nei ghetti e nei campi di concentramento nazisti.




Gruppo EveryOne

Tel: (+ 39) 334-8429527 (+ 39) 331-3585406

www.everyonegroup.com :: info@everyonegroup.com

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot