La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Trib. Venezia, sez. III, ordinanza 3 aprile 2009, pres. Gionfrida, rel. Guerra - "IL MATRIMONIO GAY AL VAGLIO DELLA CORTE COSTITUZIONALE"

'Associazione Avvocatura per i diritti LGBT - Rete Lenford, comunica la notizia che il Tribunale di Venezia, il 3 aprile scorso ha sollevato di fronte alla Corte Costituzionale la questione di legittimità costituzionale sul matrimonio gay.Il caso riguarda due uomini che hanno chiesto all’Ufficiale di Stato Civile del Comune di Venezia la pubblicazione del loro matrimonio; il Comune aveva risposto con un provvedimento di diniego contro il quale i due proponevano ricorso presso il Tribunale di Venezia. Il ricorso, preparato dall’Avv. Francesco Bilotta, ricercatore presso l’Università di Udine, e’ solo uno dei numerosi presentati negli ultimi mesi in diversi tribunali italiani, nell’ambito dell’iniziativa di affermazione civile promossa congiuntamente dall’Associazione Certi Diritti e dall’Associazione Avvocatura per i diritti LGBT – Rete Lenford, associazione composta da legali impegnati contro la discriminazione a danno di lesbiche, gay, bisex e trans. Il Tribunale ha sospeso il procedimento in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci. Tra le argomentazioni addotte quelle che “nuovi bisogni, legati anche all’evoluzione della cultura e della civiltà, chiedono tutela” e che nel matrimonio fra persone dello stesso sesso non si “individua alcun pericolo di lesione a interessi pubblici o privati…”. “Crediamo fermamente – ha dichiarato Saveria Ricci, presidente di Avvocatura per i diritti LGBT - che escludere le coppie dello stesso sesso dalle tutele che discendono dal matrimonio, sia contrario alla nostra Costituzione e agli impegni che l'Italia ha assunto entrando nell'Unione europea. Confidiamo che la Corte costituzionale prenda in considerazione le argomentazioni del Tribunale di Venezia, che brillano per accuratezza e per rigore giuridico". Insomma, un esempio di attivismo non eclatante ma “robusto” ed efficiente.
fonte persona e danno

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