Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Per la gomitata a un compagno responsabile il Ministero dell'Istruzione

Il Ministero dell'Istruzione è tenuto a risarcire i danni subiti da uno studente durante l'orario di scuola. Lo ha sancito la Cassazione con la sentenza 9542/2009 che ha confermato la decisione di merito che aveva riconosciuto ai genitori di un ragazzo il risarcimento per i danni subiti dal proprio figlio durante una lezione di educazione musicale. Un compagno infatti lo aveva colpito con una gomitata mentre era intento a suonare il flauto procurandogli la rottura di due incisivi. L'Amministrazione si è difesa sostenendo che pur essendo l'insegnante presente alla lezione l'incidente era stato determinato al comportamento repentino e quindi inevitabile di un altro allievo. La Cassazione nel confermare la condanna ha affermato che per superare la presunzione di responsabilità che grava sull'insegnante per il fatto illecito dell'allievo non è sufficiente la sola dimostrazione di non essere stato in grado di porre in essere un intervento correttivo "dopo l'inizio della serie causale sfociante nella produzione del danno ma è necessario anche dimostrare di aver adottato in via preventiva tutte le misure disciplinari e organizzative idonee a evitare il sorgere di una situazione di pericolo favorevole al determinarsi di detta serie causale".
fonte guidaaldiritto

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