La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

UE poco attenta alle donne

Le donne europee ritengono che sono soprattutto i temi della campagna elettorale ad orientare il voto (il 37%) anche se una quota piuttosto considerevole (il 29%) afferma di votare sempre per lo stesso partito. Nelle scelte di voto, il fattore chiave (per il 25% delle intervistate) è la personalità del candidato.

Ma è un coro comune quello che si leva nei 27 Paesi UE: la politica è un mondo ad appannaggio maschile e gli interessi delle donne non sono ben rappresentati nell’Unione Europea (46%) o non sono rappresentati affatto (39%).

Sono alcuni dati che emergono da un sondaggio realizzato da Eurobarometro, presentato in occasione della Giornata internazionale della donna, che offre un’idea più chiara sulle aspettative delle donne in merito alle elezioni europee.

La maggioranza delle donne chiede una maggior rappresentanza femminile al Parlamento europeo, ma niente quote rosa. E per garantire pari opportunità in generale, viene chiesto uno sforzo maggiore per porre fine al divario retributivo, alla violenza sulle donne e per incentivare la parità di accesso al lavoro.

Per conciliare famiglia e occupazione, secondo le donne intervistate, il prossimo Parlamento europeo dovrebbe agire su più versanti: facilitare i servizi per l’infanzia, essere più attivo nella tutela ai consumatori, nella sanità pubblica e nella lotta alla violenza.

Dalla ricerca emerge anche come le donne siano più negative rispetto agli uomini sulla situazione economica, i rischi della globalizzazione e l’impatto dell’euro. Mentre, ancora un terzo delle donne europee si sente discriminata per il proprio genere, con punte molto elevate in Svezia, Grecia, Finlandia ed Ungheria.

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