Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Istat: dati su industria

(regioni.it) Industria: a gennaio -19,9% il fatturato e -31,3% gli ordini in un anno. Sono questi i principali dati dell’Istat sull’industria: si tratta del riferimento più basso dal ’91. Crollo degli ordinativi dell'industria italiana a gennaio. In base ai dati dell'Istat il calo e' stato del 31,3% su base annua, il dato piu' basso dal gennaio 1991. Rispetto a dicembre la riduzione e' stata del 2,1% . Record negativo dal '91 a questa parte anche per il fatturato che a gennaio e' sceso su base annuale del 19,9%. Assai forte il calo per il settore autoveicoli: -47,7% per il fatturato, -35,8% per gli ordinativi.

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